Cos’è esattamente un giocatore professionista? Un giocatore d’azzardo professionista è una persona che si guadagna da vivere giocando d’azzardo e che passa la maggior parte del suo tempo al casinò.
I giocatori professionisti mettono insieme il loro stipendio, effettuando le puntate giuste ai tavoli dei giochi da casinò.
In questo articolo originale esaminerò alcuni preconcetti generali sbagliati rispetto al gioco al casinò e farò anche qualche esempio di vita reale, fornito da diversi miei amici che sono qualificabili come Advantage Player professionisti.
Non daremo i loro nomi reali o specificheremo quando queste “avventure” sono avvenute, ma vi assicuro che questo è un resoconto il più realistico possibile di come si gioca davvero nella vita reale.
Lo stile di vita dei giocatori d’azzardo è stato spesso descritto da Hollywood nei film del casinò e molto più spesso dalle pubblicità delle strutture come simboli di uno stile di vita lussuoso.
Gli uomini sono sempre vestiti in maniera elegante, le donne hanno degli abiti bellissimi e tutti sembrano divertirsi molto.
Vincono soldi, mangiano in ristoranti a 5 stelle e bevono il miglior champagne. Tutto questo è fatto per affascinare la persona media e convincerla a venire al casinò a giocare e, cosa assai più importante, a perdere la cifra più alta possibile. Ma la vera realtà del mondo dei casinò è molto, molto diversa, amici miei!
Come si diventa un giocatore professionista
La prima cosa che un giocatore deve fare è dimenticare tutto quello che ha visto nei film o letto nei libri quando si tratta di rappresentare la vita di un giocatore d’azzardo professionista.
Pellicole di grande successo come 21 e il libro da cui è tratto, "Bringing Down the House" di Ben Mezrich, hanno tutti quanti lo scopo di divertire e qualsiasi relazione con quello che accade davvero è relativa.
La vita di qualsiasi persona che ha avuto successo in ogni campo ha la sua dose di alti e bassi, ma per qualche motivi gli autori che scrivono di gioco d’azzardo, particolarmente quelli che non hanno mai affrontato l’Advantage Play, si prendono un sacco di licenze artistiche quando raccontano le loro storie.
Una delle cose che succede quando si comincia con il primo livello dell’Advantage Play, ovvero contare le carte, è che si inizia a vedere giocatori di blackjack ovunque.
Nel turno di notte nei casinò di Las Vegas si può trovare almeno un giocatore che conta le carte a ciascuno dei tavoli. Queste persone hanno diversi livelli di abilità.
Alcuni sono giocatori che rispettano alla perfezione la strategia di base per il blackjack con una variazione di puntata minima, mentre altri usano diverse strategie adattate e cambiano dimensioni di puntata in maniera aggressiva.
In più, alcuni usano il metodo di conteggio massimo Hi-Lo, mentre altri utilizzano metodi di conteggio più avanzati. Il punto è che ci sono diversi modi per attaccare i giochi da casinò e in particolare il blackjack, ma anche che più è complesso il sistema e più è difficile che la tecnica venga scoperta.
Ci sono molte leggende che circondano i giocatori d’azzardo professionisti. Molte di queste hanno un minimo di verità, ma sono senza dubbio romanzate.
Una di queste storie riguarda un giocatore che si fa chiamare El Gordito. La storia narra che El Gordito, durante il periodo in cui contava le carte, era stato fermato per eccesso di velocità mentre tornava nella California del Sud da un viaggio di gioco a Las Vegas nel weekend.
Ha detto all’agente di polizia donna che lo ha fermato che andava di fretta a casa perché doveva dire a sua moglie che aveva vinto parecchio a blackjack, facendosi sfuggire che era un giocatore di blackjack “semiprofessionista”.
La storia continua, con l’agente che come domanda successiva gli chiede cose come se è giusto splittare una coppia di due quando il raddoppio blackjack, dopo lo split è permesso.
El Gordito racconta di aver tirato fuori un mazzo di carte e di aver giocato qualche mano sul tettino della macchina mentre l’agente faceva luce con la sua torica.
Questa parte del giocare a carte sul tettino della macchina, alla luce della torcia, sembra un po’ esagerata, ma conosco un po’ di persone che conoscono El Gordito molto bene e che credono che fosse ampiamente in grado di evitare la multa in questa maniera.
Il gioco d’azzardo attrae perchè giocare è semplice e la maggior parte delle persone si diverte a farlo. I giochi possono essere giocati solo per divertirsi e con perdite minime, ma la maggior parte dei giocatori non vince.
A volte quando i giocatori non hanno buoni risultati mettono in dubbio le proprie capacità. La realtà è che fare l’Advantage Player è una cosa triste quando si è nel mezzo di una striscia negativa. Ci si comincia a chiedere in quale curva di quale fluttuazione si è capitati.
Ma quando le cose vanno bene, è come mettere un bambino in un negozio di caramelle. La realtà è che la mentalità dei giocatori professionisti di casinò che fanno advantage play è simile a quella dei maniaci depressivi.
La maggior parte dei nuovi giocatori è molto allegra o molto triste. Solo i veri professionisti d’elite sono in grado di gestire il proprio stato emotivo in modo che non abbia alcuna conseguenza sugli altri aspetti della vita.
Per la matematica applicata al casinò, gli studiosi di algebra riferita al blackjack parlano del viaggio finanziario tra momenti positivi e momenti negativi di chi conta le carte descrivendolo come una passeggiata casuale che va in salita.
Ma questa definizione in realtà si applica solo alle partite con più mazzi e non tiene conto degli alti e bassi del blackjack giocato con un mazzo singolo. Giocare con un solo mazzo di solito è un viaggio agrodolce tra inferno e paradiso.
Gli alti e bassi sono incredibilmente drammatici e rischiano di farvi perdere la sanità mentale. Ma in generale il casinò vi dà una possibilità decente di vincere e questo è tutto quello che spera un Advantage Player.
La letteratura che riguarda l’advantage play è piena di tecniche e formule statistiche. La maggior parte delle quali sono fornite da giocatori professionisti che giocano 100 euro a mano o da scienziati del gioco. Quindi le informazioni che danno sono abbastanza buone.
Per essere onesti, alcune delle cose che dicono alcuni autori sono abbastanza assurde, quindi fate attenzione a cosa decidete di credere. Un’altra cosa che vale la pena di notare è che le migliori tecniche di solito sono tramandate da pochi giocatori d’elite nella parte più alta del campo intero dei giocatori.
Quindi la domanda comune è: com’è la vita del giocatore medio? Visto che molti giocatori giocano part-time o per hobby, può essere interessante dare un’occhiata al rapporto di gioco e alle esperienze di un giocatore serio che conta le carte ma non è un giocatore professionista.
Un giocatore in pensione che chiamerò Wild Bill ha generosamente donato gli appunti completi dei suoi primi anni come giocatore di blackjack. E bisogna notare che questi dati hanno oltre trent’anni di storia vissuta.
Il primo anno di Wild Bill
Numero di viaggi: 22 | Totale delle mani giocate: 18,9K |
Numero di viaggi vincenti: 13 | Mani per ora con tutti i mazzi: 88 |
Percentuale di viaggi vincenti: 59% | Mani per ora con mazzo singolo: 83 |
Numero di sessioni: 311 | Mani per ora con mazzo doppio: 93 |
Numero di sessioni vinte: 162 | Totale puntato: $245.000 |
Sessioni vinte: 52% | Puntata media: $13 |
Più sessioni vinte di fila: 9 | Percentuale di vincita con mazzo singolo: 0,98% |
Più sessioni perse di fila: 6 | Percentuale di vincita con mazzo doppio: 0,44% |
Numero sessioni con mazzo singolo: 177 | Percentuale di vincita totale: 0,78% |
Numero sessioni con mazzo doppio: 128 | Più mani perse di fila: 8 (due volte)* |
Numero sessioni con altri mazzi: 6 | Più mani vinte di fila: 6 (molte volte)* |
Numero sessioni a Las Vegas: 226 | Numero di casinò visitati: 63 |
Numero sessioni al Laughlin: 77 | Casinò più visitato: XXXX (24 volte) |
Sessione più lunga: 3 ore | Più viaggi vincenti di fila: 3 |
Sessione più breve: 5 minuti | Più viaggi perdenti di fila: 3 |
Sessione media: 41 minuti | Numero di volte in cui ho dormito in macchina: 1 |
Ore totale di blackjack: 216 | Numero di volte in cui ho dovuto usare il bancomat: 1 |
Media delle ore giornaliere: 8 | Numero di volte in cui mi hanno scoperto: una volta ci sono andato vicino |
UN’INTERVISTA A UN GIOCATORE PROFESSIONISTA
Ho chiesto a Wild Bill cosa avesse imparato dopo il suo primo anno da giocatore di blackjack. Mi ha risposto che ha imparato due lezioni importanti: la lezione di quando si vince e la lezione di quando si perde.
La lezione di quando si vince è “non essere troppo avido”. Tante piccole vincite sono buone tanto quanto una vincita più grande. Anche quando la partita va molto bene è sempre meglio non passare troppo tempo a contatto coi pit boss.
Vinci e vattene. La regola di base dice di giocare fino a che la partita va bene, ma io aggiungere gioca fino a che la partita va bene e non attiri l’attenzione.
Da dove viene il soprannome Wild Bill? E come ottengono i loro soprannomi i giocatori d’azzardo professionisti?
“Comincio dalla seconda domanda, i soprannomi ai giocatori d’azzardo di solito li danno altri giocatori o possibili compagni di gioco, spesso nei primi anni della carriera. Nel corso degli anni mi hanno dato parecchi soprannomi, tra cui Sahara Dave e Tuscany Tom.
Il soprannome Wild Bill me lo ha dato una squadra che ho incontrato per la prima volta al saloon per il gioco d’azzardo Wild Bills”.
E invece Sahara Dave e Tuscany Tom?
“Il soprannome Sahara Dave è arrivato attraverso una telefonata che un mio amico ha fatto con un altro giocatore d’azzardo professionista. Abbiamo parlato un po’ al telefono e abbiamo deciso di incontrarsi a un ristorante a Sahara Avenue, a Las Vegas.
Quando ci siamo visti, gli ho detto che il mio nome era Dave. Al termine dell’incontro mi sono sentito a mio agio nel dirgli “ehi, il mio vero nome è Mike”, ma mi ha risposto “scusa, ho già registrato il tuo numero come Sahara Dave”.
Ed ecco da dove viene il soprannome, anche Tuscany Tom è nato in maniera simile. Molti giocatori ottengono i loro soprannomi in questa maniera.
Da quanto giochi d’azzardo a livello professionistico?
“Gioco da oltre 40 anni. All’inizio giocavo in vacanza, poi una volta al mese, alla fine giocavo ogni weekend. In quel momento avevo un lavoro part time e sono stato in grado di diventare un professionista quando avevo giù più di 50 anni.
Avevo risparmiato parecchio nel corso degli anni e avevo anche imparato parecchio, quindi la cosa era fattibile e ci ho provato”.
Da giocatore d’azzardo professionista, su quali giochi ti concentri principalmente?
“Lo scopo di un giocatore professionista è di essere sempre alla ricerca di opportunità. Il gioco classico da cui partono tutti i giocatori d’azzardo professionisti è il blackjack. Si tratta di un gioco che ci sarà sempre, ma farci dei soldi diventa sempre più difficile. E questo porta i giocatori professionisti a cercare nuove opportunità.
Tutti i giochi sono battibili, se ci sono le circostanze giuste. E il giocatore deve solo sapere cosa cercare. Questo prevede parecchia ricerca dei giochi giusti, un qualcosa che richiede molto tempo.
Un giocatore deve pensare a un modo per battere un gioco del casinò e poi testarlo con delle simulazioni al computer, di solito deve scrivere il programma lui stesso e vedere se funziona.
Questo approccio richiede molto studio e molto ragionamento, ci sono poche risorse che offrono materiale di questo livello. La risorsa più completa è la sezione dei libri rari della biblioteca dell’UNLV a Las Vegas.
"In generale, cerchiamo di ottenere valore dalle nostre puntate, di basarci su una strategia sensata matematicamente e speriamo che tutto vada per il meglio.
Un buon giocatore d'azzardo professionista, anzi, un buon advantage player ha parecchi strumenti a sua disposizione perchè sappiamo che una buona partita può scomparire in un attimo, ma allo stesso tempo sappiamo che altrettanto facilmente può spuntare una nuova opportunità"
Come si svolge la giornata tipo di un giocatore d'azzardo professionista?
"Per prima cosa, non esiste la giornata tipo di un giocatore d'azzardo professionista. E comunque la giornata dipende dal gioco su cui puntiamo.
Quando giochiamo, molto dipende dal mescolarsi nella folla, quindi facciamo uno sforzo per vedere come si fanno le cose in quel posto per confonderci meglio.
Un altro caso è quando ci concentriamo su un partita di 3 card poker usando metodi relativi alle carte coperte, a quel punto possiamo trascorrere un giorno o due a osservare i mazzieri e le partite e cercare di ottenere informazioni sui turni dei mazzieri con domande come "lavori sempre, ma non hai un giorno libero?".
Per fortuna, solitamente i mazzieri rivelano i loro turni con uno sforzo minimo".
Dove giochi, online o nei casinò fisici?
"Ovunque. Essere un giocatore d'azzardo di alto livello significa essere in grado di riconoscere un'opportunità quando si presenta. Bisogna rimanere fluidi nella propria attività e questo dipende parecchio dal pensiero critico.
Chiunque può applicare un sistema, il talento vero sta nello sviluppare il sistema e ovviamente nel non farsi beccare. Detto questo, viaggio parecchio andando al casinò in giro per il mondo ma soprattutto negli USA.
Lo faccio quando vedo un'opportunità in questi casinò online, molte delle quali si basano sui bonus per cui se giochi una determinata cifra ti danno altri fondi con cui giocare. Alcuni bonus sono bonus di benvenuto, quindi si va dove ci sono le opportunità. E la rete è piena di risorse su cui i giocatori possono valutare le opportunità di quel preciso momento".
Qual era il tuo vecchio lavoro e come lo leghi al lavoro da giocatore d'azzardo professionista?
Ho studiato da avvocato e ho praticato per oltre 30 anni. Legarlo al mio ruolo da giocatore d'azzardo professionista è molto semplice. Molte persone considerano i giocatori professionisti simili agli agenti di borsa e posso capire perchè, tra la ricerca del valore e gli alti e bassi finanziari che si affrontano.
Ma io penso che abbia più in comune con l'essere un avvocato, specialmente quello della difesa. Entrambi hanno l'obiettivo di trovare e sfruttare delle scappatoie all'interno di un sistema. Ed ecco perchè sia gli avvocati che i giocatori d'azzardo professionisti sono disprezzati dal sistema stesso".
Come si è sviluppato il mondo dei casinò negli ultimi decenni e come sarà per i giocatori professionisti da qui a dieci anni?
"Da una parte negli ultimi 20 anni l'ambiente è diventato molto più duro per i giocatori professionisti. Il conteggio delle carte puro e semplice è ormai un compito quasi impossibile.
E anche le partite di blackjack dal vivo e al casinò live sono diventate molto più difficili con l'arrivo delle macchine per il mescolamento continuo e con i contenitori da 8 mazzi in cui il mazziere ne taglia due.
Ma dall'altro lato l'aumento del numero di giochi offerti nei casinò dà molte più opportunità ai giocatori abbastanza astuti. I casinò, in generale, stanno riducendo di parecchio i comp per i giocatori e questa è un'altra cosa che ha un impatto negativo nel bilancio dei giocatori professionisti.
Quindi nel corso degli anni le cose per noi sono progressivamente peggiorate.
"E non penso che in futuro questo trend cambierà. Molti casinò di Las Vegas fanno pagare il parcheggio ai clienti e questo non rende i giocatori felici. I comp continuano a diminuire e i giochi diventano sempre più difficili da battere, quindi i giocatori d'azzardo professionisti devono guardare con sempre più attenzione e pensare con molta più velocità rispetto al passato se vogliono continuare a fare soldi".