Il fenomeno delle demolizioni dei casinò

No, non è un capitolo dell'ultima fortunata trilogia di Don Winslow con il protagonista Danny Ryan impegnato a progettare casinò da sogno, ma un fenomeno reale.

Lo storico Tropicana di Las Vegas è diventato l’ultimo della lista dei casinò della Città del Peccato ad affrontare la demolizione, nell’ottobre del 2024. L’area è stata liberata per fare posto alla costruzione di un nuovo stadio da baseball per gli Oakland Athletics.

Come le altre demolizioni di casinò, l’evento ha attratto parecchio l’attenzione dei media e dei semplici curiosi. La Bally’s, la società proprietaria del casinò, ha reso la demolizione della struttura un vero e proprio spettacolo, dalla durata di sette minuti e con tanto di utilizzo di droni e fuochi d’artificio.

La Bally’s ora ha in programma di costruire un altro casinò accanto allo stadio. Il Tropicana aveva una “carriera” cominciata nel 1957, ma ora è solo un altro capitolo terminato nella storia del gioco d’azzardo.

Las Vegas è una città in continuo cambiamento e vale lo stesso per i colossali casinò che si trovano sulla celebre Strip e in altre parti della città. Le demolizioni dei casinò creano così tanta attenzione che i casinò vicini spesso aumentano i prezzi visto che molti visitatori arrivano in città per assistere alla rumorosa distruzione di un’altra struttura.

“Quello che è stato fatto a Las Vegas, nel classico stile di Las Vegas, è stato trasformare queste demolizioni in degli spettacoli”, ha spiegato Geoff Schumacher, storico e vice presidente delle mostre e dei programmi del Mob Museum, al Las Vegas Review-Journal dopo la demolizione del Tropicana.

Continuate a leggere per saperne di più della storia delle demolizioni dei casinò di Las Vegas.

Le strutture classiche vengono giù

Gli anni Novanta hanno visto parecchi casinò storici rasi al suolo. Il Dune ha dato il via alle danze nel 1993. Il casinò a tema desertico era nato nel 1955, ma la situazione a Las Vegas ha cominciato a cambiare tra fine anni Ottanta e inizio anni Novanta, con i megaresort che hanno iniziato a prendere piede.

Al posto del Dune è nato il Bellagio, che all’epoca è diventato l’hotel e casinò più costoso di sempre, con un prezzo di costruzione di 1,6 miliardi di dollari.

Assieme a un sacco di opzioni per blackjack, di craps, di poker e di slot, la struttura offriva anche decorazioni artistiche, servizi di altissimo livello, tremila stanze e un lago da 83 milioni di litri di acqua.

La demolizione del Landmark nel 1995 è stata la prima ad avere un certo fascino sulla cultura pop. La struttura è stata usata con il nome di Galaxy Hotel nel film Mars Attack! di Tim Burton e la demolizione è stata inserita nel film, quando i marziani fanno saltare in aria l’hotel.

Ma di certo non hanno preso possesso del Landmark, visto che l’area del casinò, che ha ospitato Elvis Presley e Frank Sinatra, ora è utilizzata come parcheggio.

Un anno dopo, è stata la volta di un altro casinò Il Sands ha aperto nel 1952 ed è stato a lungo il luogo dove si riuniva il Brat Pack. Ma la struttura è finita in polvere e poco dopo al suo posto è nato il Venetian. Il giorno di capodanno del 1997 è stata demolita l’Hacienda per fare posto a un altro megaresort, il Mandalay Bay.

L’Aladdin è stato demolito nel 1998, stavolta per costruire una versione totalmente nuova dello stesso casinò. La struttura ha aperto nel 1966 e l’Aladdin Theatre for the Performing Arts è stato risparmiato, diventando poi parte del nuovo Aladdin che ha aperto nel 2000. Poi però la Caesars Entertainment ha acquistato la proprietà nel 2003 e ha ristrutturato il casinò, che è diventato il Planet Hollywood.

Il boom degli anni 2000 delle demolizioni dei casinò

Gli anni Duemila sono stati parecchio attivi per quanto riguarda le demolizioni a Las Vegas, con la città che ha continuato a dare il benvenuto ai megaresort che hanno preso il posto di strutture precedenti. L’El Rancho è venuto giù nel 2000 per fare spazio a una struttura chiamata Turnberry Towers.

Ma questa struttura non è mai stata utilizzata e quindi è poi diventata la casa del nuovo Fontainebleu, costato 3,9 miliardi di dollari, che ha aperto nel dicembre del 2023. La struttura doveva aprire nel 2008, ma ci sono stati ritardi durati anni, cause, numerosi problemi finanziari, cambi di proprietà e una serie di bancarotte.

Il Desert Inn è stato il casinò successivo a finire in polvere e al suo posto è sorto il Wynn. La struttura era stata aperta nel 1950, come quinto casinò della Strip, ed era famosa perché Frank Sinatra fece il suo debutto a Las Vegas nella sua Crystal Room nel 1951.

Sempre nel 2001 sono stati abbattuti il Boardwalk e il Bourbon Street, per fare spazio a progetti più grandi. L’area del Boardwalk, che era a tema Coney Island ed era nato nel 1966, ora ospita il Waldorf Astoria, parte del complesso di casinò CityCenter/Aria. Il Bourbon Street era un piccolo casinò della Strip ed è stato semplicemente trasformato nel parcheggio del Westin Hotel.

Il successivo a venire giù, nel 2006, è stato il Castaway, un nome che faceva parte della storia di Las Vegas sin dagli anni Trenta. La struttura ha cambiato spesso nome negli anni ed è stata conosciuta come Mountain View, Showboat e San Souci.

Il Castaways per un periodo poteva vantare il bowling più grande del mondo, con 106 corsie. La proprietà è poi stata acquistata per costruire il Mirage, che ha aperto nel 1989.

Nel 2007 è stato demolito il New Frontier. Aperto nel 1956, il casinò è stato l’ultimo a essere posseduto da Howard Hughes e il primo luogo a Las Vegas dove si sono esibiti Siegfried and Roy.

Nello stesso anno è toccato allo Stardust, che ha ospitato grandi nomi come Frank Sinatra e ha ispirato il film di Martin Scorsese, Casinò, a causa dei suoi legami con il crimine organizzato. La pellicola è una delle migliori della storia legati al mondo del gioco d’azzardo.

Tony “the Ant” Spilotro gestiva gli affari della mafia di Chicago allo Stardust e in altri casinò ed è ritenuto responsabile di diversi furti e omicidi durante il periodo passato a Las Vegas.

Come si vede nel film, Spilotro è stato poi assassinato a sua volta e il suo corpo è stato sepolto in un campo di mais nell’Indiana. Ma lo Stardust non era l’unico casinò di Las Vegas famoso per avere dei legami con la mafia.

Demolizioni di casinò più recenti

Assieme a quella del Tropicana, Las Vegas e il Nevada hanno assistito ad altre demolizioni negli ultimi anni. Nel gennaio del 2024 è caduto sotto i colpi della palla da demolizione il Terrible's Casino, situato a 25 miglia a sud di Las Vegas, nella città di Jean.

La struttura era celebre perché era ben visibile ai giocatori che si dirigevano a Las Vegas passando sulla Interstate 25. In questo caso però la demolizione non farà posto a un casinò nuovo di zecca, ma a una struttura industriale.

Pochi anni prima è finita in pezzi un’altra icona della Strip, il Riviera. Il casinò era lì dal 1955 e ha ospitato grandissimi nomi come Liberace, Barbara Streisand, Liza Minnelli, Bob Hope, George Burns, Frank Sinatra e tanti altri.

Lo show delle Crazy Girls era un’attrazione molto popolare e il Riviera è diventato il primo casinò della Strip ad avere un fast food al suo interno, quando nel 1984 ha aperto Burger King.

Il Riviera ha chiuso ufficialmente nel 2015, per fare spazio a una espansione del Las Vegas Convention Center.

La demolizione della struttura ha richiesto due detonazioni delle torri dell’hotel del casinò, con la prima avvenuta nel giugno del 2016 e la seconda nell’agosto dello stesso anno. Il costo totale della demolizione ha raggiunto i 40 milioni di dollari a causa delle necessità di rimuovere parecchio amianto.


Las Vegas non è come molte altre grandi città. Anche i casinò più grandi, strutture davvero enormi vanno e vengono, con nuovi progetti che prendono il loro posto.

Non sembra che la situazione sia destinata a cambiare e, come ha scritto una volta il New York Times, a Las Vegas “le vecchie strutture vengono demolite non appena terminano di essere utili”. E senza dubbio altri cambiamenti sono previsti nel futuro di Las Vegas. L’unica domanda è: quando?