Sono le 4 di mattina al Durango Casino and Resort. Siete stati sulle montagne russe del gioco per tutta notte, tra vincite e perdite, alternando puntate e passeggiate a seconda del momento. E nel frattempo avete sfruttato i vostri regali dal casinò con una cena offerta alla fantastica "Nicco’s steakhouse".
Non sapendo se scegliere tra pesce e carte, avete preso entrambi: filet mignon al limone come piatto principale e qualche scampo come antipasto. La torta calda al burro e caramello è stata impossibile da evitare come tentazione nel vassoio dei dessert.
Ma questo è successo ore fa. Nell’arena di gioco del Durango, aperto di recente, avete fatto davvero di tutto, passando dalle slot machine al blackjack passando per il craps.
Poi ci sono state le partite della pre-season di football su cui avete puntato, aggiungendo una scommessa antepost su chi sarà il prossimo campione del Super Bowl, in programma il 9 febbraio 2025 a New Orleans.
Avete iniziato a giocare con un gruppo di amici, che sono spariti uno dopo l’altro, che erano stanchi di giocare, che hanno vinto abbastanza o perso troppo o che erano semplicemente stanchi e basta.
Ma voi, l’eroe, siete andati avanti, godendovi l’azione e tenendovi forte tra gli altri e bassi fino a che non vi siete sentiti soddisfatti, recuperando il budget casinò iniziale e aggiungendo una manciata di altre fiches colorate per giustificare la fatica fatta.
Ora potreste andare a dormire. Ma perchè? Potreste invece fare un salto al "The George", il ristorante del Durango aperto 24 ore su 24, per una bistecca e qualche uovo (altra carne, ma siete a Las Vegas e da quelle parti funziona così) e un riassunto dei risultati della serata. Questo è il modo perfetto per chiudere la vostra sessione di gioco.
Il Durango, che ha aperto alla fine dello scorso anno, è il posto più logico dove tentare la fortuna a Las Vegas.
Situato lontano dalla luminosa Vegas Strip, è un edificio isolato ed è lussuoso, elegante ed è l’opzione migliore sia per giocare che per dormire (le stanze sono grandi e accoglienti, con soffitti alti e letti comodi). Si tratta di un posto perfetto per quelli che vogliono evitare il caos e il traffico di quella che in tanti considerano la vera Las Vegas.
Quindi è un’ottima alternativa per darci sotto e godersi il tipo di azione che caratterizza la Città del Peccato.
“Appena si mette piede in città, si arriva qui con l’80% in meno del tempo rispetto a qualsiasi posto sulla Strip di venerdì sera”, spiega al nostro fortunato blog il general manager del Durango, David Horn. “Per molta gente è la cosa giusta: evitare la follia della città e rimanere qui”.
Lusso lontano dalla Strip
Le regole di gioco al Durango sono abbastanza buone (il che significa che vincete di più o perdete di meno, a seconda di come vanno le cose al tavolo), ci sono tutte le nuove slot machine e gli altri giocatori, molti dei quali sono davvero dei residenti di Las Vegas o lavorano in altri casinò, sono diversi dalle folle di turisti che riempiono i casinò della Strip.
“Creiamo esperienze uniche”, spiega Horn. “Lo facciamo con luce naturale, tenendo il casinò luminoso e non fastidioso per gli occhi [in termini di decorazioni]. L’idea è quella di trasmettere tranquillità in alcuni punti e tanta energia in altri”.
La costruzione del Durango è durata parecchio ed una volta terminato si è piazzatp tra i migliori casinò di Las Vegas. L’estetica dell’edificio è pulita, in stile californiano.
Nella sala principale ci sono tutti i giochi di casinò principali e ci sono anche aree ad alto limite per le slot e per i giochi da tavolo, entrambe molto frequentate.
“Ci assicuriamo che la zona ad alto limite sia invitante”, dice Horn della parte del casinò in cui le puntate minime ai giochi da tavolo sono di 100 euro, che possono diventare anche 300 nelle serate di maggior traffico.
“C’è un bel bar lì, in cui i giocatori possono rilassarsi e pensare di essere in un posto lontano da tutto. C’è una cassa privata, per incassare in maniera discreta, ed è pieno di TV, in modo da non perdersi neanche una partita”.
E anche i giocatori di video poker con le tasche piene si godono le comodità.
“Le sedie sono comode e la stanza è un bell’ambiente, ma la cosa fondamentale è il servizio clienti”, spiega Horn. “Cambiamo macchine, ne sistemiamo alcune su richiesta prima che arrivi il giocatore e se serve spostiamo anche l’arredo. Abbiamo alcune slot machine che si sono viste veramente per la prima volta da noi".
Fare contenti i giocatori
Visto che il casinò non è sulla Strip, dove chi visita Las Vegas si dedica a passare da un casinò all’altro, il Durango deve essere così attraente da trattenere i suoi ospiti all’interno della struttura e occupati.
Uno dei modi per farlo è la piscina che, come racconta Horn, “è pensata in modo da fare un tuffo e avere la netta impressione di essere lontano da tutto”.
Poi ci sono le scommesse sportive, con il "The George Sportsman’s" Lounge costruito all’interno del The George, la struttura per il cibo di cui abbiamo parlato prima.
“Si tratta di un’esperienza creata non solo per chi gioca sullo sport”, chiosa Horn. “Potete entrare, puntare sulle partite, godervi la cena e chiudere la serata con un incontro della UFC”.
Se vi viene fame durante il giorno (e ovviamente sarà così) c’è una parte dedicata al ristoro molto ben congeniata che sostituisce le classiche zone cibo che sono parte integrante dei casinò frequentati dagli abitanti di Las Vegas.
Nella versione del Durango non ci sono McDonald's, ma avamposti a Las Vegas di ristoranti famosi in tutti gli Stati Uniti, oltre ad alcuni che invece si trovano solo al Durango.
Da newyorchese, mi ha aperto il cuore vedere Prince Street Pizza, un locale classico di Manhattan. E, come in quello originale, c’era la fila per prendere un pezzo di pizza, ma, come sempre, valeva la pena aspettare.
Altri posti per un pasto rapido sono: Irv’s Burgers, Uncle Paulie’s Italian deli ed El Pono Café, con street food hawaiano.
In più, a metà tra cibo di tutti i giorni e cibo gourmet, c’è Fiorella, un locale dove si mangia pasta, nato dall’idea del maestro di cibo italiano Marc Vetri.
Per le opzioni più formali, per cenare la sera, ci sono la Summer House, in cui si cucina proprio quello che c’è al mercato, e il Mijo Modern Mexican Restaurant, che tiene fede al suo nome.
High Roller
E poi ovviamente ci sono quei giocatori che non devono fare la fila per nulla, quelli che giocano cifre così alte che il casinò gli srotola davanti il tappeto rosso.
Questa tipologia di giocatori tenta la fortuna nelle sale da gioco private del Durango.
“Abbiamo tre saloni” spiega Horn, riferendosi agli spazi raffinati in cui si radunano quelli a cui piace giocare a porte chiuse (spesso con i loro amici, macchine per il karaoke e una selezione di liquori a disposizione), puntando tra i mille e i diecimila dollari per mano.
“I giochi dei saloni tendono a essere il blackjack o il baccarat e i limiti massimi vengono concordati direttamente con gli ospiti”.
Ma torniamo all’interno del The George. Le vostre fiches sono divise e siete pronti a incassare un bel profitto.
La bistecca e le uova le avete finite e avete appena scoperto che oggi nel locale c’è musica dal vivo, fuori in giardino, e che si potranno fare scommesse sportive guardando le partite su un maxischermo o giocare al casinò.
E noi scommettiamo che ve lo godrete proprio alla grande!