Saranno costolette o zampe di granchio? Oppure sul menù c’è qualche piatto italiano? E non dimenticatevi il dessert, con quella torta lime che sembra ottima, ma anche un po’ di tortino caldo al cioccolato è parecchio invitante. Questi sono solo alcuni dei pensieri che i giocatori possono avere in testa quando si recano al buffet di un casinò.
Questi luoghi deliziosi per il palato offrono, nel vero senso dell'espressione, qualcosa per tutti e, di questi tempi, sono diventati un classico dei mega casinò e delle strutture tipo resort Durango.
Fame? I buffet moderni possono farla passare e magari aiutare a prendere... qualche chilo!
Ma perché i buffet sono diventati sinonimo di casinò e di Las Vegas? Continuate a leggere per conoscere qualche curiosità in più sulla storia di questi templi del cibo.
Gli spuntini dopo mezzanotte
Per anni, Las Vegas ha proposto pasti a poco prezzo, dalle bistecche economiche ai cocktail di gamberi con i drink gratis. I visitatori si godevano un discreto cibo economico mentre praticavano i giochi di casinò preferiti!
Per la precisione, secondo le nostre elaborate ricerche, la prima opzione all-you-can-eat è stata offerta dal casinò El Rancho nel 1945.
Un visitatore del casinò, il primo ad aprire sulla Strip di Las Vegas nel 1941, di nome Herb McDonald stava cercando qualcosa per uno spuntino notturno, quindi un impiegato ha portato al bar qualche affettato, del formaggio e del pane per fare un sandwich.
Anche altri ospiti del casinò altrettanto affamati si sono fermati e hanno chiesto un toast.
Il proprietario del casinò, Beldon Katleman, ha capito che poteva essere una buona idea in grado di far rimanere i giocatori all’interno del casinò. Il Buckaroo Buffet è diventato quindi un’opzione al casinò, che costava appena un dollaro.
“Quando l’all-you-can-eat a prezzo fisso di mezzanotte è diventato un successo clamoroso, è stato adottato nei casinò di tutta la città, più che desiderosi di tenere i loro giocatori all’interno della struttura fino alla fine del turno di notte, senza però dover affrontare le spese di un ristorante vero e proprio”, spiegava il Las Vegas Advisor.
La rivista Food and Wine aggiungeva: “I casinò perdevano soldi sul buffet (e quasi sempre li perdono tutt’ora), ma fare un profitto non era l’obiettivo. L’obiettivo principale era tenere i clienti il più possibile all’interno del casinò a giocare”.
Più persone e più pasti
Con sempre più casinò ad aggiungere i buffet, i proprietari si sono resi conto quanto questi punti di ristoro potessero diventare popolari.
Negli anni Cinquanta altri tra i casinò più grandi hanno cominciato a offrire i buffet a orari più “normali”. Il Frontier e il Dunes, ad esempio, hanno iniziato a servire colazione a buffet per gli avventori che cercavano uova, salsicce e altre opzioni per iniziare la giornata prima di andare alle slot e ai tavoli da blackjack.
Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, con sempre più visitatori ai casinò, i buffet a Las Vegas si sono allargati, offrendo cibo per tutti e tre i canonici pasti della giornata. La qualità è migliorata parecchio dall’offerta originale dell’El Rancho, con più opzioni e con chef formati per soddisfare qualsiasi possibile appetito.
Per gli ospiti degli hotel, i buffet rappresentavano un modo facile e veloce per mangiare qualcosa per tutti i gusti senza doversi preoccupare di fare un ordine. E poi i buffet offrivano parecchio cibo per un buon prezzo.
Persino negli anni Settanta un piatto in queste colossali cornucopie costava appena qualche dollaro. I buffet erano “perdite previste”, nel senso che il casinò ci perdeva soldi, ma in questa maniera rendeva felici i visitatori, che continuavano a giocare, anche al tavolo dei craps!
Ma questo ha cominciato a cambiare negli anni Ottanta, con i casinò che hanno ulteriormente aumentato l’offerta di cibo. I posti di ristoro hanno cominciato a offrire bistecche, aragosta, omelette alla carta, dessert, brunch con champagne e qualsiasi (o quasi) combinazione di cibo.
Altri buffet hanno cominciato a offrire cibo asiatico, messicano o proveniente da altre parti del mondo. Tutte queste opzioni hanno cominciato a far lievitare i prezzi, perché aumenta sia la quantità che la qualità del cibo.
Un’occhiata ai buffet di oggi
Decenni dopo, il buffet rimane un elemento chiave di centinaia di casinò in giro per il mondo. E anche se i due anni complicati che abbiamo vissuto tra il 2020 ed il 2021 hanno portato alla chiusura di molti buffet, un ampio numero ha immediatamente riaperto, offrendo praticamente qualsiasi cosa un giocatore affamato possa desiderare.
Con l’aumento dei casinò sicuri negli Stati Uniti e nel mondo, i buffet sono diventati popolari anche in altri luoghi. Dall’Oklahoma ad Atlantic City, ma un po’ ovunque, i giocatori hanno continuato a prendere un piatto e a riempirlo con carne, verdure, dessert e tante altre cose.
Anche se Las Vegas ha visto aumentare la sua reputazione culinaria negli ultimi due decenni, il buffet resta in diversi casinò, ma spesso ora con opzioni di maggior qualità rispetto a quanto descritto nel paragrafo precedente.
“Ottant’anni dopo il buffet rimane comunque una struttura popolare, spesso sistemata accanto alla zona principale del casinò”, spiega Eater.com. “E anche se il banco ‘vince’ sempre, il buffet offre ottime possibilità per i giocatori di far valere i loro soldi, mangiando tantissimo per pochi soldi.
Ma questa è solo parte del fascino del buffet. Anche se Las Vegas ospita alcuni dei ristoranti più quotati del paese, il numero di scelte possibili può stordire il cliente, soprattutto se paragonato alle possibilità infinite che offre un buffet”.
I buffet di oggi non hanno certo i prezzi da svendita degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, ma hanno anche opzioni di qualità maggiore e possono essere esperienze culinarie. Eater ha fatto di recente una lista dei migliori buffet di Las Vegas, con qualche consiglio su quello che i clienti possono aspettarsi quando ordinano qualche piatto.
Il Market Place Buffet da 1100 metri quadri del Rampart Casino è molto quotato e può fungere da indicazione su come alcuni buffet al giorno d’oggi presentano serate tematiche, offrendo ai clienti opzioni uniche.
Per appena 31,99 dollari gli ospiti possono godersi le costine di maiale il giovedì, il venerdì e la domenica. Il brunch con lo champagne viene servito nel weekend, il sabato e la domenica e costa appena un dollaro in più, 32,99. Una cena a tema hawaiana è prevista il sabato per 31,99 dollari.
Il Wynn rimane uno dei casinò più lussuosi di Las Vegas e il suo buffet si piazza nei primi posti della classifica. Il ristorante ha 16 bracieri diversi con tagli di carne di alto livello, ampia varietà di pesce, una cucina per le uova alla Benedict e una per lo street food latino.
I giocatori che vanno al buffet del Wynn hanno parecchie scelte, con più di 90 piatti disponibili. E la struttura segue anche un trend recente per i buffet, con molte opzioni che possono essere ordinate.
Un’altra opzione popolare è il brunch, che parte da 54,99 dollari con extra come cocktail, vino e birra senza limiti che partono da 32,99 dollari.
Punti chiave
I buffet dei casinò hanno goduto negli anni di parecchia popolarità per molte ragioni, tra cui i costi bassi, le molte opzioni, i tempi di attesa solitamente brevi, la mancata necessità di fare ordini e la possibilità di servirsi da soli.
I buffet al giorno d’oggi attraggono ancora parecchie persone che si vogliono allontanare per qualche minuto dal casinò. Al Wynn questa opzione è così popolare che i tempi di attesa possono arrivare fino a un’ora e mezza.
Attenzione, gli ospiti possono fare prenotazioni e pagare prima per il pasto direttamente online, per evitare la ressa.
I giocatori che sanno come vincere al casinò si mettono spesso in fila anche per trovare opzioni culinarie eccellenti. Insomma, i buffet nei casinò rimarranno un must ancora molto, molto a lungo.
Queste opzioni per mangiare sono cambiate parecchio da quel primo sandwich bar all’El Rancho e continueranno ad adattarsi alle nuove esigenze.
Vi è venuta fame, amici lettori di questo fortunato blog? Bene, prendete un piatto e mettetevi, con comodo, in fila.
*Il testo dell'articolo è stato redatto da Sean Chaffin.