I bari del casinò
Introduciamo quella antipatica categoria nota come i bari del casinò.
A nessuno piace perdere soldi al casinò. Ma la maggior parte di noi affronta le perdite finanziarie, accettando che è un qualcosa che avviene inevitabilmente quando si mette a rischio del denaro in giochi in cui la controparte ha un vantaggio.
Alcuni di noi trovano modi legali per ribaltare la situazione. Magari contiamo le carte, cerchiamo di intravedere quelle che verranno date o andiamo alla ricerca di bonus lasciati nelle slot machine da giocatori distratti.
Ma persino giocare con un vantaggio, per quanto ai casinò non piaccia, ci farà vincere cifre relative.
Una volta ero seduto a un tavolo da blackjack accanto a James Grosjean, un vero e proprio maestro dell’hole carding. Mi ha letteralmente detto quali erano le carte nascoste del mazziere e sono riuscito comunque a perdere dei soldi. Vantaggi di dimensioni decenti non portano a profitti garantiti.
E poi ci sono quei giocatori che vogliono vincere così disperatamente che per farlo sono pronti a rischiare la prigione.
Sono i bari da casinò, persone che inventano e mettono in pratica tecniche ingegnose per far saltare il banco. E pazienza se inventare queste tecniche a volte richiede così tanto lavoro e tanto allenamento che quel tempo, se speso meglio, avrebbe portato a ottenere occupazioni legali e redditizie.
Il mago che ingannava i casinò
Un tizio il cui pseudonimo è Dustin Marks mi ha raccontato di essere diventato un vero artista di come si fa saltare il banco. Trovava lavoro come mazziere nei casinò e usava le sue abilità da mago per truccare i mazzi e dare mani vincenti ai suoi soci al tavolo da gioco.
I soci di Mark giocavano come se fossero normali giocatori, ma generavano vincite che erano straordinarie.
Mi ha raccontato una situazione, che ha coinvolto una ventina di persone, in cui lui e i suoi soci giocavano con un vantaggio del 50%. Marks mi ha spiegato che lui dava le carte e il suo socio si sedeva al primo posto al tavolo. Prima di dare la prima mano, Marks gli mostrava la prima carta e questo evitava al suo socio di perdere.
Poi alla fine della mano mentre raccoglieva le carte gli mostrava di nuovo la prima carta, il che permetteva di decidere la dimensione della puntata successiva.
Quando gli ho chiesto perchè lo facesse, mi ha risposto: “Non mi è mai piaciuto giocare d’azzardo, volevo un modo per vincere con certezza”.
Truccare le slot machine
Fortunatamente per Marks, ha lasciato il mondo delle truffe prima di essere beccato. Tommy Glenn Carmichael non ha avuto la stessa fortuna. Carmichael era un tecnico che riparava TV che si è scoperto genio nel... truccare le slot! Carmichael era un vero e proprio fenomeno nel creare congegni in grado di far pagare le slot quando non dovevano.
Come spiega Paris Review, Carmichael usava la corda di una chitarra e un pezzo di metallo a forma di numero 9 per far andare in corto circuito le slot e farle pagare cifre consistenti, volta dopo volta.
Lavorando assieme a diversi gruppi di soci, si racconta che Carmichael, che intanto è venuto a mancare, sia stato un vero e proprio bandito con due braccia in grado di sottrarre illegalmente milioni di dollari ai banditi con un braccio solo.
Tutto andava alla perfezione fino al giorno fatale, in un fast food Denny’s di Las Vegas. Carmichael stava applicando la sua arte su una macchina vulnerabile, quando la polizia è entrata nel ristorante e l’ha arrestato. Quindi, Carmichael è stato incarcerato in un penitenziario federale.
Quando è uscito cinque anni dopo, è tornato in campo ancora più agguerrito. Utilizzando congegni ulteriormente migliorati, nella maggior parte dei casi delle bacchette molto leggere in grado di ingannare le macchine, Carmichael guadagnava mille dollari al giorno.
Ha descritto i suoi congegni tecnologici come “carte di credito che non si esaurivano mai”. Alla fine però è stato arrestato di nuovo, è andato sul lastrico ed è passato dall’altro lato della barricata.
Carmichael si è messo a creare congegni anti-baro, vendendoli alle aziende che si occupano di gioco d’azzardo.

Carte segnate e fiches contraffatte
Altri bari non avevano l’ingegnosità di Carmichael e non hanno avuto una seconda parte di carriera dopo che le forze dell’ordine li hanno beccati.
C’erano quelli che segnavano le carte incollando granelli di sabbia sulle dita e segnando il retro delle carte usate nel gioco Casino War. Altri, tra cui un gruppo di cinesi chiamato Jade Blades, utilizzavano piccole lame da rasoio sotto le unghie.
E non solo i giochi da tavolo sono stati attaccati. Un giocatore di poker di nome Christian Lusardi ha giocato un torneo di poker al Borgata di Atlantic City e si è portato le sue fiches. E poco importa che il concetto stesso di un torneo di poker è che i giocatori cominciano con un numero prefissato di fiches che sono prodotte solo per i tornei.
Quando Lusardi si è accorto che lo stavano per beccare, ha gettato le fiches contraffatte nel bagno, ma lo ha intasato ed è stato preso lo stesso. Il posto successivo in cui ha giocato a poker è stato il carcere, con una sentenza di cinque anni.
Il mangiatore di carte!
E poi c’è stato almeno un artista della truffa nel baccarat che ha fregato quelli che l’hanno pizzicato. Questo tizio faceva parte di un gruppo che inseriva degli 8 durante le partite. Considerando che l’8 è una carta fondamentale nel baccarat, il gruppo giocava con un vantaggio davvero significativo.
Alla fine però la sicurezza del casinò ha capito cosa stava succedendo, ha circondato il tizio e lo ha gettato a terra. Ma prima che riuscissero a immobilizzarlo, lui ha piegato la carta, se l’è mangiata e ha... fregato il casinò!
Come mi ha raccontato una fonte: “Si è mangiato le prove! Il caso è stato portato davanti alla Commissione per il Gioco d’azzardo, ma la risposta è stata ‘non ci sono prove, quindi pagatelo e stop. Buona giornata e alla prossima’”.
“Il più grande baro da casinò del mondo”
Gettoni per le slot falsi, mazzieri corrotti e mani veloci per inserire 10 e assi nelle partite di blackjack (questo trucchetto l’ha inventato una donna soprannominata Vegas Vixen) sono tutti metodi che funzionano, fino a che, appunto, poi... non funzionano più!
Come a un certo punto hanno smesso di funzionare i trucchetti del celebre Richard Marcus. Marcus, che si definiva “il più grande baro da casinò del mondo”, gestiva un gruppo che faceva soldi con una tecnica detta past-posting.
Si tratta di scambiare velocemente le fiches puntate a seconda dei risultati della mano. Se vinceva, Marcus inseriva nella puntata 10mila dollari con un paio di fiches da 5000. Se perdeva, la mano gli costava appena 110 dollari, con un fiche nera da 100 dollari e due da cinque sotto.
Come Dustin Marks, Marcus si è ritirato quando ha capito che rischiava di essere scoperto, ma prima che ciò accadesse. E, proprio come Marks, anche Marcus ha evitato di andare in galera. Ma a differenza del mago, quando ha smesso di truffare i casinò si è costruito una seconda carriera, scrivendo libri come American Roulette e collaborando con i casinò per scoprire altri bari come lui.
Quindi, come dimostrano le storie di Marcus e Carmichael, tra i bari da casinò c’è davvero molto poco onore…