Curiosità dai tavoli del blackjack

Ci sono volte in cui il blackjack sembra una routine. Chiedere carta, stare, vincere, perdere, il gioco va avanti comunque, che sia blackjack online o in un casinò dal vivo.

Ma in altre sessioni di gioco sembra sempre esserci qualcosa di strano, di inusuale o addirittura di memorabile. Magari è il comportamento divertente di qualcuno al tavolo, oppure un consiglio molto buono che vi rimane fisso in testa.

Indipendentemente dalla situazione, i giocatori hanno le loro "Storie dal Fronte", quelle storie che si divertono a raccontare, come queste, che arrivano dai nostri lettori che le hanno vissute.

Il finto conteggio delle carte

Una volta giocavo una mano in cui tutti quanti avevano carte basse. Molti giocatori avevano mani formate da quattro o più carte, mi pare che un giocatore abbia addirittura fatto 20 con sette carte. Il mazziere stesso ha dovuto raggiungere le cinque carte prima di fare una mano con cui stare.

Un giocatore ha espresso la sua meraviglia e ha cominciato a contare: “Guardate quante carte basse! Una, due, tre, quattro…”.

Il mazziere del casinò ha deciso di divertirsi un po’ con il giocatore e ha chiamato il responsabile dicendo “qui c’è un tizio che conta le carte!”.

Era un modo per divertirsi, nessuno ha davvero pensato che fosse un advantage player, ma tutto il tavolo si è fatto due risate.

Una mano, sette sconfitte

La scorsa settimana ho affrontato una mano indimenticabile e non in senso positivo. Durante la mano ho splittato e poi optato per un raddoppio blackjack; ho giocato nella maniera esatta, ma è comunque stato un disastro. Sappiamo come vanno queste cose.

Ho rispettato la strategia blackjack, ma ho perso ben sette puntate.

Si tratta di una delle mie mani preferite, una che molta gente non gioco. E splittando si passa dalla probabilità di perdita che si ha stando o chiedendo carta a quella di un piccolo profitto.

Ho puntato 25 euro e ho splittato la mia mano, 2-2. Nella mano numero 1 ho ricevuto un altro 2 e ho splittato di nuovo.

Torniamo alla mano numero 1, la carta successiva era un 9. Ho raddoppiato e ho ricevuto un 5, per fare 16.

Ancora, nella mano numero 2 ho ricevuto un 4, poi un 5 e poi un 3 per fare 14. Come certamente sapete, la strategia di base dice che con 14 contro 7 si chiede carta, quindi ho fatto quello che dovevo, ho ricevuto un 8 e ho sballato.

Nella mano numero 3 è uscito un altro 2. Li ho splittati e ho aggiunto altri 25 euro alle puntate. Ho ricevuto un 8, era di nuovo il momento di raddoppiare. Stavolta ho ricevuto un 7, quindi avevo 17.

E infine ho ricevuto un altro 8 con l’ultimo 2, ho raddoppiato di nuovo e ho ricevuto un 3.

Potevo solo sperare che il mazziere sballasse o che gli uscisse un 10 per fare 17, in modo da salvare almeno una mano con un pareggio.

Non sono stato così fortunato, ma almeno è durata poco. Il mazziere aveva un asso coperto, quindi ha fatto 18, battendo tutte le mie mani. Quindi ecco il risultato finale: ho perso due puntate da 25 euro sul primo raddoppio, una puntata da 25 euro sulla mano sballata, due puntate da 25 euro sul raddoppio finito con un 17 e altre due puntate da 25 euro sul raddoppio finito con un 13.

Quindi ho perso ben 175 euro partendo con una puntata da 25 euro. Non è la prima volta che le cose vanno a catafascio e tutti quanti abbiamo vissuto situazioni simili, ma comunque è stata davvero una situazione pesante.

Il tavolo di blackjack

Un errore da cui imparare

Ammetto che quando ho iniziato a giocare ero davvero un pessimo giocatore. Ero il tipo di giocatore che non fa differenza tra mani hard e mani soft e questo mi ha portato a fare errori di ogni tipo.

Ad esempio, una volta avevo Asso-4 e il mazziere aveva 10. Ho fatto segno che stavo e tutto il tavolo mi ha urlato contro. Un tizio mi ha detto: “Non puoi stare con quella mano!”.

Un altro ha provato a spiegarmi in maniera più calma che nessuna carta ricevuta avrebbe creato problemi. Chiedendo carta potevo migliorare la mano e renderla vincente, ma non potevo sballare. Io insistevo, spiegando che non potevo rischiare di chiedere carta con 15.

Sfortunatamente, le cose sono andate anche peggio del previsto. Il mazziere aveva un 6 coperto, quindi 16. Ha ricevuto un 5. Un 5 con cui avrei fatto 21, ma invece 21 l’ha fatto lui e tutto il tavolo ha perso. Tutti erano arrabbiati e uno ha lasciato il tavolo in maniera disgustata.

Avrei dovuto ascoltare i loro consigli all’epoca, ma ora sono un giocatore migliore. O almeno, non faccio più scappare dal tavolo nessuno…

Un ottimo consiglio

Quando ero un giocatore di blackjack alle prime armi, ho ricevuto un consiglio al tavolo da gioco che mi ha portato a imparare la strategia di base. Avevo un asso e un 5 e il mazziere aveva un 6. Ho fatto segno che sarei stato con il mio 16.

Il mazziere ha esitato, altri giocatori hanno mugugnato che era un errore, ma un giocatore si è preso il tempo di spiegarmi perché.

“Chiedendo carta non puoi fare nulla di male. Hai una mano che non può vincere, a meno che il mazziere non sballi. Se chiedi carta, la cosa peggiore che può succedere è ritrovarti con un’altra mano che per vincere ha bisogno che il mazziere sballi. Ma puoi anche ottenere una mano molto migliore”.

Gli ho chiesto cosa avrebbe fatto in quel momento per aiutarti su come vincere al casinò. Ha guardato il mazziere, il supervisore e quando nessuno di loro ha obiettato ha detto: “Io raddoppierei, ma se non hai il coraggio di raddoppiare almeno chiedi carta”.

Ho chiesto carta, ho vinto e dopo aver lasciato il casinò ho cominciato a studiare. Oggi sono un giocatore migliore perché quel giocatore si è preso la briga di spiegarmi le cose, quello che ha detto aveva senso e mi ha stimolato a cominciare a studiare la strategia di base.

Uno sbaglio causato dalla stanchezza

Alcuni degli errori che ho fatto quando ero stanco sono tremendi e questo è uno di quelli indimenticabili. Avevo una coppia di 4 e il mazziere aveva una Regina come carta scoperta. Una persona sana di mente chiede carta e spera. E di certo non splitta, mettendo a rischio il doppio dei soldi su mani pessime.

Ma io non sono stato sano. Ero così stanco che ho letto i 4 come se fossero assi. Se si guarda solo agli angoli delle carte, non è difficile scambiare un 4 con una A. Ma le carte erano a faccia in su sul tavolo, si vedevano benissimo entrambe. I quattro disegni sulla carta dovevano farmi capire qualcosa, ma non è andata così.

Il mazziere è rimasto di sale. Ha chiamato il supervisore dicendo “splitta i 4 contro il 10” e anche il supervisore è venuto a godersi la scena.

Avrei dovuto dire “fermi tutti, aspettate, non è quello che voglio fare”, ma sono stato zitto. E ho preso questa doppia perdita come il segnale che era ora di fare una pausa.

L'abilità di un dealer

Magia al tavolo

Ero nel bel mezzo di una di quelle sessioni di blackjack. Ogni volta che facevo blackjack io, lo faceva anche il mazziere. Se io avevo 20, il mazziere aveva 21. Se io avevo 11 contro 6 e raddoppiavo, a me usciva un 5 e il mazziere faceva una mano con cui stare.

Stava andando così per l’intero tavolo, non c’era nessuno che avesse davanti a sé una pila alta di fiches. Se avevi due fiches da sfregare l’una con l’altra eri ricco.

Quando è arrivato il momento di iniziare un nuovo sabot di carte, il giocatore che ha tagliato le carte ha detto “bisogna mettere un po’ di magia a questo tavolo”, che ha ricevuto come risposta un coro di “amen” e “sono con te, fratello”. Quindi ha agitato le mani verso le carte, ha detto “Protego!” e poi ha tagliato il mazzo.

Uno degli altri giocatori ha chiesto: "Protego?", ricevendo come risposta “È l’incantesimo di protezione di Harry Potter, ci sto proteggendo dai blackjack del mazziere”.

Un paio di persone hanno riso, il supervisore ha detto “ehi, non sono sicuro che le regole blackjack permettano la magia”, per poi ridere anche lui.

So che è stata solo una coincidenza, ma quel contenitore è stato eccezionale. Alla terza mano ho fatto blackjack e stavolta ho vinto davvero. Anzi, ho vinto con tutti i blackjack fatti con quel contenitore, penso che anche a tutti gli altri sia andata così.

Un paio di mani dopo avevo 8-3 e il mazziere aveva 10. Ho raddoppiato e ho ricevuto un 10, facendo 21, mentre il mazziere aveva un 7 scoperto e ha fatto 17. Penso che tutti quanti in quella mano abbiano vinto o almeno pareggiato.

Alla fine del contenitore, erano cresciuti gli stack di tutti. E io ero tornato in attivo, avanti di un paio di centinaia di euro!

Non so come sia continuata la cosa, ma la mia magia è stata riuscire a sparire dal tavolo portando a casa un profitto.

Per quasi 25 anni, John Grochowski è stato uno degli autori degli Stati Uniti più prolifici sul gioco d'azzardo. GamblingSites gli ha riconosciuto il nono posto tra gli 11 migliori esperti del settore sul sito Gambling Sites. Il suo libro Video Poker Answer Book era all'ottavo posto nelle pubblicazioni sul gioco di tutti i tempi.